Il libro segreto di Dante di Francesco Fioretti - Beatrice Madaffari

La vicenda inizia con la morte di Dante e ruota intorno alla ricerca del luogo in cui l’autore ha nascosto gli ultimi tredici canti del Paradiso. La commedia aveva raggiunto grande popolarità in Italia e con la scomparsa prematura del poeta, molti avevano iniziato a pensare che Dante non fosse riuscito a concludere il suo lavoro.
La figlia Antonia lo amava ed è stata una delle poche ad averlo realmente compreso; la moglie Gemma ha sempre provato affetto per lui, ma tra lei e il marito è comunque rimasta una barriera invalicabile per l’amore che Dante provava per Beatrice.
Giovanni da Lucca, figlio adottivo di Dante, desideroso di parlare con il poeta, inconsapevole della sua morte, arrivò a Ravenna Trovatosi davanti alla sua salma, Giovanni, grazie alle sue conoscenze da medico, iniziò a pensare che il poeta non fosse morto di malaria ma che fosse stato avvelenato.
La Commedia non era stata apprezzata da tutti. Tra questi Ser Mone, il quale aveva tentato di non far pubblicare l’opera, ritenendola la prova dell’infatuazione della moglie Beatrice per il poeta.
Giovanni spinto dalla forte ammirazione per Dante, dopo aver parlato con Antonia, iniziò ad investigare sulla sua morte e a cercare i canti mancanti. Antonia mostrò a Giovanni la camera da letto del padre, dove era solito comporre le sue opere e lo autorizzò a trascrivere gli otto canti mancanti del paradiso che erano riportati sul capoletto in cuoio.
Il giovane venne aiutato da Bernard, ex templare arrivato dalla Tessaglia, il quale era convinto che all’interno dell’opera fosse nascosto il segreto dei templari.
La vicenda si infittisce quando Giovanni e Bernard vengono a scoprire del tentativo di due frati di uccidere Dante; decidono così di intraprendere un viaggio per indagare sulle identità dei due presunti assassini e soprattutto su chi fosse il mandante.
I due si separeranno a metà del viaggio; Bernard proseguirà verso la terra in cui riteneva fosse nascosto il tesoro dei templari, ma verrà ucciso durante il viaggio di ritorno. Giovanni, invece, tornato a Ravenna riuscirà, grazie anche all’aiuto dei figli di Dante, a decifrare l’opera e trovare i tredici canti mancanti. Con l’aiuto dei fratelli di Antonia Giovanni riesce a far pubblicare l’intera commedia.
Il libro si conclude con l’incontro tra Antonia e Boccaccio, il quale proporrà di aggiungere l’aggettivo “Divina” al titolo dell’opera.

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