La calda bellezza della Terra vestita dalla primavera - di Edoardo Rossetti
Ieri era una giornata
normale come tutte le altre, quando guardando fuori dalla finestra ho notato
una cosa: gli alberi sembravano come rinati: era arrivata la primavera.
Il primo profumo di fiore accende la nuova stagione. Si
inchinano i venti, la neve, il freddo, discretamente si tace.
La forza di un nuovo respiro
fa sussultare le vite. Lo scrigno di terra si apre spargendo tesori: colori,
profumi, sapori. Sorrisi di bambini sui prati, sospinti dai venti, sussurrano
un nome: è un suono di gioia che canta l’arrivo della primavera.
Si tende l’orecchio, spesso
per cogliere rumori di cui non ci eravamo mai accorti: fruscii tra i rami, il
verso di una rondinella che torna dal mare, ha le ali molto stanche e deve
riposare… Qui sotto la mia gronda c’è un piccolo posticino che il sole tutto
inonda quando si fa mattino. Qui fabbrichi il tuo nido dove puoi far riposare
le tue ali stanche.
La luce del giorno si
prolunga di giorno in giorno ma nella notte senza strada la luce del plenilunio
è la stessa di secoli fa.
Com’ è bella quella ricca
terra coperta da nuovi germogli sotto la luna. Obbediente a rinascere fino in
fondo, obbediente nell’oscurità delle crepe nere, dove sono già nati i primi
butti- ad aspettare per divenire fiori durante l’estate.
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