Giorgio Perlasca - di Gabriele Faletto



Giorgio Perlasca era un funzionario italiano che nacque a inizio '900,
più precisamente nel 1910 a Como. Nel 1930 aderì al partito nazionale
fascista e si arruolò nelle camicie nere. Nel 1937 si offrì volontario
a partecipare alla guerra civile di spagna a fianco del generale
Francisco Franco, così apprese la lingua spagnola. Tornato in patria
iniziò ad allontanarsi dal fascismo, principalmente per l'alleanza
con la Germania e per le leggi razziali. Nel 1939 lasciò l'Italia per
dedicarsi ad attività commerciali in est-Europa; passando per Serbia,
Croazia e Romania arrivò nel 1942 in Ungheria, dove ormai si erano
stanziate le truppe tedesche.
Adesso inizia la storia raccontata dalla serie televisiva visionata
dalla mia classe quest'anno.
Nel 1943 Perlasca era ancora in Ungheria e alla notizia
dell'armistizio tra l'Italia e gli alleati decise di prestare fedeltà
al giuramento fatto alla propria patria e rifiutò di aderire alla
repubblica sociale italiana. Cosi facendo divenne un ricercato per i
tedeschi, dunque si rifugiò presso l'ambasciata spagnola. Egli
divenne un protetto spagnolo e prese il nome “Jorge Perlasca” grazie a
una lettera di Francisco Franco che confermava la sua partecipazione
alla guerra civile. Insieme all'ambasciatore spagnolo iniziò ad
aiutare gli ebrei trovando loro rifugio nelle case protette spagnole.
Nel 1944 l'ambasciatore Sanz Briz lasciò l'ambasciata  per  recarsi in
Svizzera, Perlasca invece prese le veci di un ipotetico console di
Spagna. Da quella strana idea nacquero molte responsabilità a carico
di Perlasca che si trovò a gestire la sopravvivenza di migliaia di
ebrei.
Fino a gennaio del 1945 Perlasca firmò un numero spropositato di
salvacondotti per gli ebrei fino ad arrivare a scontrarsi con generali
tedeschi e addirittura con il ministro degli interni ungherese Vajna.
Grazie alla sua menzogna, Perlasca salvò circa 8000 ebrei dalla
deportazione.
Dopo l'arrivo del'armata sovietica si trovò costretto a tornare in
Italia dove però non raccontò a nessuno della sua opera (a detta sua)
perchè si vergognava delle sue azioni.
Nel 1987 delle donne ungheresi ed ebree riuscirono finalmente a
rinracciare Perlasca e diffusero la sua coraggiosa storia Il 23
settembre 1989 fu riconosciuto “Giusto fra le Nazioni”, infatti si può
trovare al museo Yad Vashem di Gerusalemme un albero a lui intitolato
Ho deciso di realizzare il tema su questo personaggio storico perchè
fin da quando ne abbiamo parlato in classe sono rimasto molto colpito
dalle sue azioni ma soprattuto dalla sua umiltà.

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