“Il giorno in più” di Fabio Volo - Giada Garofoli
Recensione del libro “Il giorno in più” di Fabio Volo
Quest’estate, sotto richiesta del professore, mi sono trovata a dover scegliere alcuni libri da leggere, uno di questi è stato “Il giorno in più” di Fabio Volo.
Non sono un’amante della lettura, motivo per il quale ho fatto fatica nella scelta dei libri, mi sono fatta consigliare da mia zia, che mi ha prestato uno dei suoi.
Devo dire che dopo la lettura di questo romanzo mi sono avvicinata maggiormente al mondo dei libri.
Fabio Volo, nome d'arte di Fabio Bonetti, è un attore, scrittore, conduttore radiofonico, conduttore televisivo e sceneggiatore italiano. Presente nei vari campi dei media italiani, ha raggiunto la notorietà in radio e in televisione, per poi diventare conosciuto anche nel mondo del cinema e nel campo letterario.
“Il giorno in più” è un romanzo pubblicato nel 2007, da cui poi ha preso vita il film.
Parla di un ragazzo, di nome Giacomo, la cui vita era monotona e insignificante. Un trentaquattrenne non sposato e tanto meno fidanzato, poiché non desiderava avere relazioni serie con nessuna donna. Preferiva vivere da solo, lontano da sua madre, con cui non aveva un grande rapporto e dedicarsi unicamente al lavoro. Ma fu proprio attraverso quella sua solita routine, che qualcosa iniziò a rendere le giornate di Giacomo più interessanti. Tutti i giorni, mentre andava a lavoro, i suoi occhi si incrociavano con quelli di una donna che faceva il suo stesso tragitto in tram. Non conosceva il suo nome, ma qualcosa in lei lo attirava. Ogni mattina non vedeva l’ora di andare in tram per vederla, e se lei non c’era, il viaggio in tram non era mai la stessa cosa. Era un gioco di sguardi meraviglioso, Giacomo però non riuscì mai a trovare il coraggio di parlarle. Fu così, che un giorno, la ragazza si avvicinò a lui e lo invitò a prendere un caffè. La ragazza misteriosa ora aveva un nome, si chiamava Michela, gli spiegò che era il suo ultimo giorno in Italia, perché il giorno seguente sarebbe partita per New York. Tutti i sogni di Giacomo in un attimo crollarono a pezzi. Mentre Michela andò in bagno, Giacomo si affrettò a scrivere l’indirizzo del suo nuovo ufficio in America, che aveva lasciato sul tavolo. Tornato a casa raccontò tutto alla sua amica Silvia. Non riusciva a pensare come tutto potesse essere iniziato e finito in così poco. Alla fine, dopo vari ripensamenti, preparò tutto e partì per New York; era una follia e lo sapeva benissimo, ma valeva la pena rischiare. Arrivato lì decise di chiamare Michela per incontrarsi, era molto sorpresa nel vederlo. Passarono insieme giorni indimenticabili, questa volta per Giacomo, non si trattava della solita storiella da una notte, ma di una incredibile favola, non si era mai sentito così con una donna. Decisero di fare un gioco: fidanzarsi, anzi sposarsi, per nove giorni. Era come fossero tornati un po’ bambini, giocando non pensavano più a nulla di tutto il resto, esistevano solo loro e la loro favola. Purtroppo però il gioco dovette finire un giorno prima, perché la nonna di Giacomo stava male e lui dovette tornare in Italia prima del previsto. Non erano pronti entrambi a tornare nella propria vita e porre fine a questo gioco, la promessa però era stata quella, anche perché sarebbero stati troppo lontani per continuare a frequentarsi. Stettero qualche mese senza nemmeno sentirsi, ma alla fine Giacomo si arrese, doveva riprendersi quel giorno che gli era stato tolto, lasciò tutto e andò da lei. Gli occhi di Michela, quando lo videro, nascondevano una commozione che non poteva essere spiegata a parole. La loro favola aveva ripreso a scriversi, e finalmente vissero quel giorno mancante: il giorno in più. Giacomo non aveva mai pensato di creare una famiglia con una donna, ma con Michela tutto era diverso. Spesso questo pensiero gli era passato per la mente, tanto da avere intenzione di farlo per davvero. Anche questi giorni passarono, ma questa volta si lasciarono con una promessa. Michela gli disse che a settembre sarebbe stata a Parigi per lavoro e che lui sarebbe potuto venire a trovarla solo se avrebbe avuto ancora il desiderio di avere una famiglia con lei. Giacomo ancora una volta, tornato a casa, non volle avere a che fare con nessuna altra donna che non fosse Michela. Arrivato il giorno prestabilito, Giacomo era ancor più deciso della sua idea, e si presentò a Parigi come promesso. Aveva paura che Michela avesse cambiato idea, o addirittura, che tutta questa, fosse solo un’immaginazione e che Michela esistesse solo nei suoi pensieri. Alla fine Michela si presentò, bella e lucente come lo era sempre stata. Prese la mano di Giacomo e la posò sulla sua pancia, ora il suo desiderio si era avverato.
Quello che mi ha colpito di questo libro è come una persona possa renderci migliori, non farci cambiare, ma tirare fuori tutto il meglio di noi, e solo la persona giusta è in grado di farlo.
Quest’estate, sotto richiesta del professore, mi sono trovata a dover scegliere alcuni libri da leggere, uno di questi è stato “Il giorno in più” di Fabio Volo.
Non sono un’amante della lettura, motivo per il quale ho fatto fatica nella scelta dei libri, mi sono fatta consigliare da mia zia, che mi ha prestato uno dei suoi.
Devo dire che dopo la lettura di questo romanzo mi sono avvicinata maggiormente al mondo dei libri.
Fabio Volo, nome d'arte di Fabio Bonetti, è un attore, scrittore, conduttore radiofonico, conduttore televisivo e sceneggiatore italiano. Presente nei vari campi dei media italiani, ha raggiunto la notorietà in radio e in televisione, per poi diventare conosciuto anche nel mondo del cinema e nel campo letterario.
“Il giorno in più” è un romanzo pubblicato nel 2007, da cui poi ha preso vita il film.
Parla di un ragazzo, di nome Giacomo, la cui vita era monotona e insignificante. Un trentaquattrenne non sposato e tanto meno fidanzato, poiché non desiderava avere relazioni serie con nessuna donna. Preferiva vivere da solo, lontano da sua madre, con cui non aveva un grande rapporto e dedicarsi unicamente al lavoro. Ma fu proprio attraverso quella sua solita routine, che qualcosa iniziò a rendere le giornate di Giacomo più interessanti. Tutti i giorni, mentre andava a lavoro, i suoi occhi si incrociavano con quelli di una donna che faceva il suo stesso tragitto in tram. Non conosceva il suo nome, ma qualcosa in lei lo attirava. Ogni mattina non vedeva l’ora di andare in tram per vederla, e se lei non c’era, il viaggio in tram non era mai la stessa cosa. Era un gioco di sguardi meraviglioso, Giacomo però non riuscì mai a trovare il coraggio di parlarle. Fu così, che un giorno, la ragazza si avvicinò a lui e lo invitò a prendere un caffè. La ragazza misteriosa ora aveva un nome, si chiamava Michela, gli spiegò che era il suo ultimo giorno in Italia, perché il giorno seguente sarebbe partita per New York. Tutti i sogni di Giacomo in un attimo crollarono a pezzi. Mentre Michela andò in bagno, Giacomo si affrettò a scrivere l’indirizzo del suo nuovo ufficio in America, che aveva lasciato sul tavolo. Tornato a casa raccontò tutto alla sua amica Silvia. Non riusciva a pensare come tutto potesse essere iniziato e finito in così poco. Alla fine, dopo vari ripensamenti, preparò tutto e partì per New York; era una follia e lo sapeva benissimo, ma valeva la pena rischiare. Arrivato lì decise di chiamare Michela per incontrarsi, era molto sorpresa nel vederlo. Passarono insieme giorni indimenticabili, questa volta per Giacomo, non si trattava della solita storiella da una notte, ma di una incredibile favola, non si era mai sentito così con una donna. Decisero di fare un gioco: fidanzarsi, anzi sposarsi, per nove giorni. Era come fossero tornati un po’ bambini, giocando non pensavano più a nulla di tutto il resto, esistevano solo loro e la loro favola. Purtroppo però il gioco dovette finire un giorno prima, perché la nonna di Giacomo stava male e lui dovette tornare in Italia prima del previsto. Non erano pronti entrambi a tornare nella propria vita e porre fine a questo gioco, la promessa però era stata quella, anche perché sarebbero stati troppo lontani per continuare a frequentarsi. Stettero qualche mese senza nemmeno sentirsi, ma alla fine Giacomo si arrese, doveva riprendersi quel giorno che gli era stato tolto, lasciò tutto e andò da lei. Gli occhi di Michela, quando lo videro, nascondevano una commozione che non poteva essere spiegata a parole. La loro favola aveva ripreso a scriversi, e finalmente vissero quel giorno mancante: il giorno in più. Giacomo non aveva mai pensato di creare una famiglia con una donna, ma con Michela tutto era diverso. Spesso questo pensiero gli era passato per la mente, tanto da avere intenzione di farlo per davvero. Anche questi giorni passarono, ma questa volta si lasciarono con una promessa. Michela gli disse che a settembre sarebbe stata a Parigi per lavoro e che lui sarebbe potuto venire a trovarla solo se avrebbe avuto ancora il desiderio di avere una famiglia con lei. Giacomo ancora una volta, tornato a casa, non volle avere a che fare con nessuna altra donna che non fosse Michela. Arrivato il giorno prestabilito, Giacomo era ancor più deciso della sua idea, e si presentò a Parigi come promesso. Aveva paura che Michela avesse cambiato idea, o addirittura, che tutta questa, fosse solo un’immaginazione e che Michela esistesse solo nei suoi pensieri. Alla fine Michela si presentò, bella e lucente come lo era sempre stata. Prese la mano di Giacomo e la posò sulla sua pancia, ora il suo desiderio si era avverato.
Quello che mi ha colpito di questo libro è come una persona possa renderci migliori, non farci cambiare, ma tirare fuori tutto il meglio di noi, e solo la persona giusta è in grado di farlo.
Giada Garofoli
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